Pianta erbacea bulbosa perenne, alta 20-70 cm; radici fascicolate e filiformi partenti da un grosso bulbo (3x4 cm) arrotondato e piriforme coperto di tuniche brune.
Scapo afillo e striato, compresso a 2 spigoli, più raramente cilindrico.
Foglie basali in numero di 3-6, nastriformi o leggermente scanalate e ritorte, prima erette e poi patenti, grassette, talvolta glaucescenti o glauche, che si allungano durante la fioritura ma mai superanti lo scapo fiorifero, larghe 1-2 cm.
Fiori odorosi, sessili, formanti un'ombrella di 3-8 elementi penduli patenti o nutanti, posti su peduncoli di lunghezza diversa che si dipartono da una spata membranacea biancastra di 5-6 cm con apertura laterale.
Perigonio esamero con tubo di 15-20 mm e con tepali bianco latte o biancastri di forma ovata o ovato-lanceolata, quasi sempre sovrapposti e con apice acuto e lunghi 10-12 (15) mm.
Il perigonio si presenta rotato con alla fauce una paracorolla a forma di scodella gialla (in quelli coltivati o subspontanei talvolta bianca) con bordo crenulato di 3-5 x 5-8 mm.
Stami 6 inseriti all'interno dei tepali e inclusi nel tubo del perigonio.
Antere oblunghe portati da brevi filamenti.
Ovario infero.
Il frutto è una capsula obovoide loculicida contenente semi neri.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Prati umidi - chiarie di boschi da 0 a 1200 m s.l.m.
Note di sistematica: specie altamente polimorfa che ha dato origine a molte varietà. Diversi studi sono stati fatti e i più interessanti sono quelli del Fiori che aveva riunito il genere in 2 sezioni servendosi dei caratteri della corona e del tubo del perigonio:
- Eunarcissus con tubo del perigonio cilindrico e corona a scodella e stami su corti filamenti
- Ajax con tubo obconico e corona tubulosa con stami su lunghi filamenti
Oltre alla sottospecie nominale, sopra descritta, nel nostro territorio è presente:
- Narcissus tazetta subsp. aureus (Loisel.) Baker
- Narcissus tazetta subsp. italicus (Ker Gawl.) Baker
Le osservazioni da me fatte sulla subsp. nominale qui fotograficamente documentata presenta i seguenti aspetti:
- Suolo calcareo con rocce affioranti e scarsa cotica con copertura rada.
- Associazione prevalente: Ruscus aculeatus L., Asparagus acutifolius L., Rubus ulmifolius Schott., Hellebous viridis subsp. bocconei Ten., Viola alba subsp. dehnhardtii (Ten.) W. Becker, Rosa agrestis Savi, Cyclamen hederifolium Aiton, Anemone hortensis L. subsp. hortensis.-Rubia peregrina L.
Le piante di narciso si presentano di taglia molto piccola, non superante i 20 cm di altezza (solo in un caso lo scapo raggiunge i 21 cm), la paracorolla con diametro di 4,5 mm , le foglie 4-5.
Conclusioni: l'ambiente fortemente xerofilo condiziona la pianta che assume un portamento più modesto ma senza mai discostarsi dai canoni descrittori. Quindi per me si tratta di un adattamento all'ambiente, un "ecotipo". La ridotta altezza delle foglie e il loro numero minore non è probante per sostenere che si tratta di altra subsp.
Note, possibili confusioni: esistono degli ibridi con Narcissus poëticus (cultivar) che possono trarre in inganno ma si presentano più alti con 15 fiori bianchi con paracorolla giallo tenue e portati da un unico scapo.
Etimologia: genere fondato da Tournefort e poi confermato da Linneo. Il termine del genere deriva dal greco "nàrke" = stordimento o inebriante" oppure, secondo Plinio è riferito alla sua intensa profumazione (narcotico); oppure legato al mito di Narciso. L'epiteto della specie "tazetta" è riferito alla forma della paracorolla simile a un recipiente come la "tazzina".
Proprietà ed utilizzi: specie tossica.
Nella medicina popolare viene utilizzato il bulbo per le sue proprietà analgesiche, emetiche, antispaspodiche, anticonvulsive, febbrifughe e contro le tossi nervose. Ridotto a pappina si utilizza per uso esterno per il trattamento di foruncoli e ascessi. La presenza di narcisina lo rende pericoloso nell'ingestione; alcuni anni fa fu scoperto che alcune mucche al pascolo erano morte perché avevano brucato la pianta.
Curiosità: è uno dei fiori più celebrati nella mitologia dagli antichi greci e dai latini. Quella più ricorrente è che Narciso fosse un giovinetto figlio del fiume Cefiso e della ninfa Liriope. All'età di quindici anni, bellissimo e ambiguo, era desiderato da giovini e fanciulle, che però lui respingeva perchè non ritenuti alla sua altezza. Ma l'ora del castigo venne quando uno dei suoi tanti innamorati implorò gli dei, sperando che si innamorasse anche lui ma, che non possedesse chi lo amava.
Un giorno, inseguendo un cervo, si specchiò nell'acqua e non riconoscendosi, si invaghì di se stesso; in seguito scoprì la verità struggendosi nell'impossibile amore, tanto da desiderare di uscire dal proprio corpo. Finché, non decidendosi a darsi ad alcun spasimante, in quanto quello che desiderava era in lui, morì di consunzione. Quando le ninfe iniziarono a preparare il feretro e il rogo, si accorsero che il corpo del giovinetto era sparito, in sua vece nel posto era sbocciato un fiore con i petali bianchi e giallo al centro. Questa storia fu descritta anche in altri modi da Ovidio ed era ambientata in Beozia nella città di Tespi.
Ancora oggi con il termine narciso si intende indicare una persona che ha una alta autostima che sconfina nella adorazione di se stesso.
Il termine "narkos" "narcosi" è utilizzato per indicare uno stato soporifero indotto per mezzo di farmaci che portano al sonno. Più scherzosamente viene indicato per una persona che parlando di cose inutili induce narcosi nei suoi interlocutori.
[Antonino Messina,
20/03/2010]
"Narcissus tazetta L. - Narciso italiano"
In Acta Plantarum, Forum
Attenzione:
Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.