Pianta suffruticosa, sempreverde, alta 3-10 dm con fusti eretti, robusti, bianco-tomentosi, ramosi. Foglie pennatosette con lamina divisa in segmenti sottili (lineari o lanceolati), distanziati fra loro e parte centrale indivisa larga pochi mm, un po' carnose, bianco-tomentose sotto, cenerine sopra; le inferiori a contorno triangolare con 4-5 paia di lacinie laterali lineari o lanceolate e segmento apicale lobato o partito; foglie superiori simili, ma minori. Fiori di colore giallo luminoso in corimbi ricchi, relativamente piccoli, spesso accompagnati da rami laterali più brevi.
Capolini con fiori tubulosi centrali e fiori ligulati periferici raggianti in un'unica serie tutti ermafroditi, con diametro complessivo di 12 mm, ad involucro inizialmente conico-emisferico, poi cilindrico con diametro di 5-6 mm; squame dell'involucro tomentose e biancastre, le interne (13) di 7 mm, le esterne (1-3) nulle o minutissime.
Frutto: acheni striati, minutamente pubescenti o glabri, con pappo di setole bianche, caduche.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo). W-Medit. - Zone occidentali del Mediterraneo.
Habitat: Generalmente in ambienti costieri, pur non essendo alofite, in zone rocciose, scoscese ed impervie, vecchie mura, spiagge ciottolose, talvolta anche lontano dal mare tra 0 e 300 metri.
Note di Sistematica: Jacobaea maritima e le sottospecie affini, sono quelle che hanno conservato l'habitus arcaico, che si rende evidente attraverso il portamento cespuglioso e le foglie bianco-tomentose persistenti. Il gruppo è limitato alle parti più calde del bacino mediterraneo e raggiunge la massima diversità proprio nell'Italia Meridionale e in Sicilia.
Jacobaea maritima (L.) Pelser & Meijden, oltre alla sottospecie nominale sopra descritta, comprende altre tre sottospecie:
Jacobaea maritima subsp. bicolor (Willd.) B. Nord & Greuter
Jacobaea maritima subsp. gibbosa (Guss.) Peruzzi, N.G. Passal. & C.E. Jarvis
Jacobaea maritima subsp. sicula N.G. Passal., Peruzzi & Pellegrino.

Etimologia: Il nome del genere deriva da "Jacob" Giacobbe, uno dei patriarchi, a cui il genere sarebbe stato dedicato. Per altri deriverebbe da 'Giacomo' e il genere sarebbe stato dedicato a S. Giacomo. Il nome specifico dal maritimus, -a, -um, marittimo, marino.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
A Jacobaea maritima venivano attribuite soprattutto in passato spiccate proprietà decongestionanti e antinfiammatorie; effettivamente risulta efficace per curare le infiammazioni degli occhi, ma data la delicatezza e la sensibilità di queste parti, va usata con estrema cautela e su prescrizione medica, onde evitare qualsiasi rischio ed inconveniente. Attualmente l'utilizzo è fortemente sconsigliato, perché contiene, come tutte le specie del genere senecionina, un alcaloide fortemente tossico. Viene invece comunemente usata come pianta ornamentale, per le splendide fioriture, il fogliame dalle sfumature argentine e perché frugale e resistente. Nei climi rigidi può essere coltivata come pianta annuale, rinnovando la coltura con la semina od eseguendo talee erbacee.

[Daniela Longo, 22/01/2008]
"Jacobaea maritima (L.) Pelser & Meijden subsp. maritima - Senecione cinerario costiero"
In Acta Plantarum, Forum

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

Vedi altre piante vicine a Jacobaea maritima (stesso genere, stessa famiglia o stesso epiteto specifico)

Dove sono state fotografate