Pianta perenne o talora bienne, alta 20-50 cm, con rizoma legnoso spesso suffruticoso e rami erbacei ascendenti e semplici, di aspetto cinerino-tomentoso.
Foglie bipennatosette, pubescenti, lunghe 2-3 cm, a lacinie lineari-lanceolate seghettate, con denti brevemente cuspidati terminanti in un mucrone cartilagineo.
Fiori in capolini di 2-2,5 cm di diametro, solitari su peduncolo ingrossato; involucro del capolino a squame embriciate, con lanosità giallastra, le interne acute; ricettacolo convesso o conico, con pagliette membraneceo-scariose o anche cartilaginee, lanceolate, fortemente attaccate al ricettacolo; fiori periferici ligulati gialli, talora assenti, generalmente femminili generalmente lunghi meno della parte centrale del capolino; fiori centrali ermafroditi, tubulosi 5-dentati, gialli o bianchicci con ovario cilindrico.
Frutto: Acheni a sezione rombica, compressi, con nervature sporgenti ma senza ali, calvi o sormontati da breve corona membranacea, intera o ad orecchietta.
Tipo corologico: Centroeurop. - Europa temperata dalla Francia all'Ucraina.
Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
Antesi: Maggio - Settembre
Habitat: Prati aridi e bordi delle strade, preferibilmente su calcare dal livello del mare fino a 1500 metri.
Note di Sistematica: Il genere Cota fu proposto da J. Gay in Guss. Fl. Sic. Syn. ii. 866 nel 1844, comprende una quarantina di specie di cui cinque presenti in Italia. Le specie di tale genere sono state spesso comprese nel genere Anthemis, genere assai numeroso. La distinzione tra i due generi consiste nella forma degli acheni che sono cilindrici in Anthemis e sensibilmente compressi in Cota.
Cota tinctoria (L.) J. Gay potrebbe essere confusa con Cota triumfettii (L.) J. Gay quando i fiori ligulati, che la seconda ha normalmente bianchi, sono assenti. In questo caso i caratteri distintivi sono i peduncoli fiorali non ingrossati, le squame del ricettacolo ottuse, gli acheni sormontati da una lunga coroncina ed, in generale, una tomentosità ridotta. Quando i fiori ligulati sono presenti le due specie non sono confondibili.
Altra possibile confusione è con Anacyclus radiatus Loisel. subsp. radiatus. Quest'ultima è pianta glabra o quasi, con squame del capolino semiglabre con appendice membranosa spesso sfrangiata e fiori tubulosi con ovario appiattito ed acheni con due ali.
Cota tinctoria (L.) J. Gay è presente in Italia con due sottospecie:
Cota tinctoria subsp. australis (R. Fern.) Oberpr. & Greuter
Cota tinctoria (L.) J. Gay subsp. tinctoria
Spesso non è nota l'effettiva diffusione delle due sottospecie.

Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco “kòta”, coppa. Il nome specifico ne indica l'utilizzo come pianta tintoria.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Nella medicina popolare i capolini di questa specie sono usati per gli stessi scopi di Chamaemelum nobile (L.) All. e di Matricaria camomilla L., per preparare pozioni balsamiche, diaforetiche e stimolanti. Essa ha un aroma gradevole e sottile, intermedio rispetto a Chamaemelum nobile (L.) All. e alle specie del genere Artemisia.
I capolini essiccati vengono utilizzati per preparare infusi e macerati. Per uso interno servono per favorire la digestione e come calmante contro l'emicrania. Per uso esterno può essere applicata su rossori e infiammazioni cutanee e degli occhi. L'olio essenziale viene usato in cosmetica per la preparazione di creme e soluzioni schiarenti per capelli. Per uso topico esercita un'efficace azione sedativa. È pianta usata anche nel giardinaggio per i grandi fiori gialli che si rinnovano con continuità per tutta l'estate; viene coltivata in piena terra o in vaso ed è pianta rustica che sopporta molto bene sia il caldo sia il freddo.
Il suo fiore giallo, ricco di pigmenti appartenenti al gruppo dei flavonoidi, veniva usata per tingere le stoffe. Apprezzata e diffusamente coltivata in particolare in America del Nord e Gran Bretagna, è stata poco utilizzata per la tintura di tessuti nel resto d'Europa, probabilmente per la presenza d'altri vegetali da cui ricavare gialli di pregio, quali Reseda luteola L. e Serratula tintoria L.

[Daniela Longo, 08/11/2008]
"Cota tinctoria (L.) J.Gay - Camomilla dei tintori"
In Acta Plantarum, Forum

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

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