Genere Primula
Fiori ermafroditi, attinomorfi (in Coris debolmente zigomorfi), 4ciclici, 5meri (raramente 4-9meri); calice gamosepalo; corolla gamopetala; stami 5, spesso concresciuti al tubo corollino; ovario supero con placentazione centrale; ombrelle, racemi o pannocchie; frutto a capsula. Erbe, raramente suffrutici, con foglie spiralate, a volte tutte in rosetta, raramente opposte o verticillate; stipole mancanti; fecondazione entomogama: fiori a polline (Lysimachia, Anagallis, Cyclamen) oppure a nettare (Primula, Soldanella, Androsace, Hottonia); eterostilia in Hottonia, Primula, Vitaliana. La corolla mostra una progressione dal tipo quasi dialipetalo (Lysimachia, Anagallis) alla simpetalia con tubo ben sviluppato e lacinie calicine patenti (Primula, Androsace) o rivolte all'indietro (Cyclamen, in Nordamerica Dodecatheon). I rappresentanti italiani di questa famiglia ne danno un'idea un po' unilaterale: il tipo primitivo sembra essere ad arbusto nano e può essere riconosciuto in specie esotiche di Lysimachia ed Anagallis; da piante di questo aspetto possono essere derivati i generi principali della nostra flora, che sono differenziati già alla fine del Terziario, fornendo un gran numero di specie orofile. Molti gruppi conservano, nella distribuzione attuale delle specie, memoria delle vicende glaciali. Un adattamento spinto alle condizioni di estrema continentalità della fascia alpina è rappresentato da alcuni suffrutici a cuscinetto emisferico (ss. Androsace helvetica). II tipo più recente (postglaciale) è dato dalle piante annuali.