Pianta erbacea perenne h 20 -50 cm, con apparato radicale rizomatoso di colore bruno. Il fusto fiorale vegeta prima delle foglie. Foglie basali talvolta svernanti con picciolo lungo 30 - 40 cm, 5-7 segmenti delle foglie lineari lanceolati, tutti divisi o almeno fino alla metà e grossolanamente dentati (4 - 8 mm), i laterali a loro volta divisi in 2 - 4 segmenti; di colore verde chiaro con nervature della pagina inferiore lievemente pubescenti. Foglie bratteali divise ± in 3 segmenti con il centrale quasi sempre triforcato. Fiori prima bianchicci poi tendono al verde chiaro, rivolti verso il basso con peduncolo di 7 - 10 mm. Tepali 5 ovali o subrotondi, numerosi stami di colore verde;10 nettari. Il frutto è formato da 2-5 follicoli con appendice lunga per meno della metà dello stesso, ed a maturazione si aprono rilasciando piccoli semi di colore brunastro.
Tipo corologico: Endem. Ital. - Presente allo stato spontaneo solo nel territorio italiano.
Antesi: Gennaio - Aprile
Habitat: Diffuso nell'Italia centro-meridionale preferisce boschi cedui, siepi, scarpate, a margine di boschi, chiarie in luoghi freschi e ombrosi da 0 a 1700 m .
Note di Sistematica: In base al nuovo inventario aggiornato della Flora Vascolare originaria dell'Italia pubblicato l' 8 febbraio 2018 in: An updated checklist of the vascular flora native to Italy di F. Bartolucci et alii, nella flora italiana, risultano presenti le seguenti subsp.
Helleborus viridis subsp. bocconei (Ten.) Peruzzi sopra descritta
Helleborus viridis subsp. istriacus (Schiffn.) Cristof. & Zanotti
Helleborus viridis L. subsp. viridis
Helleborus viridis subsp. abruzzicus (M. Thomsen, McLewin & B. Mathew) Bartolucci, F. Conti & Peruzzi
Helleborus viridis subsp. liguricus (M. Thomsen, McLewin & B. Mathew) Bartolucci, F. Conti & Peruzzi

Note, possibili confusioni: Confondibile con Helleborus viridis L. subsp. viridis che non ha foglie radicali svernanti, margine con denti fini e foglie pelose o del tutto glabre, fiore più piccolo e tendente al giallo-verde.
Etimologia: Helleborus è denominazione creata da Tournefort che comprende una decina di specie che interessano l'Europa, l'Asia Minore e la Caucasica. Esistono almeno due interpretazioni sulla etimologia: la prima che derivi dal semitico "helebar" che tradotto in greco indicava una pianta impiegata contro la follia; per il secondo caso potrebbe derivare da "helein"= " far morire" e "boros" = " edace", cioè pianta che consuma la vita per le sue proprietà velenose. La subspecie è dedicata al botanico siciliano Paolo Bocconi (1633 - 1703).
Proprietà ed utilizzi: specie officinale tossica
Detto "erba nocca" perché in veterinaria serviva per curare (annoccare) alcuni animali come caprini, suini, canidi e bovini, quando presentavano infezioni. L' introduzione della radice nella parte malata rilasciava un alcaloide, l'elleborina, in grado di stimolare le difese dell'organismo facendo così maturare il "bubbone". Gli animali "annoccati" erano facilmente riconoscibili e quindi deprezzati alla vendita.

[Antonino Messina, 01/03/2008]
"Helleborus viridis L. - Elleboro verde"
In Acta Plantarum, Forum

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

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