Pianta erbacea biennale, aromatica, alta 50-130 cm, con fusti eretti, cilindrici o angoloso-solcati, glabri, striati di un colore rossiccio, provvista di una radice spessa, molto ramificata di colore marrone scuro.
Le foglie sono opposte, di colore verde lucido, composte, a foglioline larghe e dentellate.
Le foglie basali, più grandi, presentano tre segmenti ovati distinti lunghi circa 10 cm; le foglie superiori, più piccole, sono composte da 3 sole foglioline; sono portate da piccioli guainanti il gambo, striati di colore rossiccio.
Le infiorescenze sono riunite in ombrelle composte di 10-25 raggi poste su lunghi peduncoli, con verticilli senza brattee e bratteole, dense di minuti fiori verdicci con piccoli petali gialli.
I frutti sono diacheni, subglobosi, prima di color verde poi, neri lucenti con 3 costolature e vallecole evidenti; a maturità si scindono in due mericarpi di 3 x 6-7 mm, ognuno dei quali contiene un piccolo seme nero a forma di mezzaluna.
Tipo corologico: Medit.-Atl.(Euri-) - Coste atlantiche e mediterranee, ma con ampie penetrazioni nell'entroterra.
Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Luoghi umidi ed ombrosi, macchie, luoghi sassosi, negli incolti, in mezzo a ruderi e macerie, fino a 800 m.
Note di Sistematica: Dello stesso genere in Italia è presente la seguente entità:
Smyrnium perfoliatum L. subsp. perfoliatum, con foglie superiori crenato-dentate, fusto strettamente alato superiormente e radice breve tuberosa, foglie inferiori senza orecchiette, le superiori con lamina dentato-crenata.
Smyrnium perfoliatum subsp. rotundifolium (Mill.) Hartvig con foglie inferiori con picciolo a segmenti ovati, dentati o lobati, le superiori sono amplessicauli, ovate a margine intero. Radice fusiforme. Ombrelle prive di involucro. Ama i suoli aridi ma ricchi di sali minerali.
Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco "smurna" o "smyrna" = mirra, in riferimento all'aroma dei semi, mentre l'epiteto specifico deriva dal latino "olus"= erba e "atrum"= scuro, nero= erba nera, in riferimento al colore dei frutti a maturità.
Il nome popolare Macerone forse gli deriva dalle macerie, dove spesso vegeta.
Proprietà ed utilizzi: specie commestibile officinale.
Questa pianta che cresce ora alla stato selvatico, veniva un tempo coltivata negli orti a scopo alimentare. Il profumo aromatico ed intenso delle sue foglie e dei suoi fusti ricorda quello del sedano.
I romani accompagnavano le pietanze con insalate di giovani foglie e di getti sia cotti che crudi; ne apprezzavano il sapore amarognolo e le proprietà stimolanti e digestive.
Un tempo i semi maturi, nonostante il gusto resinoso, venivano macinati per aromatizzare alcune pietanze, specialmente le carni: sostituivano il pepe, spezia dal costo elevato per le scarse disponibilità economiche delle popolazioni rurali.
I semi hanno proprietà antispasmodiche, mentre il succo della pianta può essere impiegato come disinfettante per le ferite.
Verso il XVI e XVII secolo questa pianta fu sostituita dal sedano da costa, che nel frattempo fu domesticato in Italia come ortaggio, un risultato ottenuto dopo una lunga selezione di piante a costa piena.
In alcuni paesi orientali viene ancora oggi coltivata a scopo alimentare alimentare impiegandone i giovani steli cotti a vapore, le radici bollite o candite ed i fiori fritti.
[Mirna Medri,
04/01/2008]
"Smyrnium olusatrum L. - Smirnio comune"
In Acta Plantarum, Forum
Attenzione:
Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.