Pianta erbacea annuale o biennale, alta 40-60 cm, con fusti ascendenti, striati e spesso rossastri, divaricato-ramosi dalla base; tutta la pianta è subspinosa e ispida per robuste setole.
Foglie basali (1-5 x 5-15 cm) in rosetta, spatolate, sinuato-dentate od intere con picciolo strettamente alato, munite di grosse setole ispide ad ancora o uncinate, alcune delle quali con base verrucosa bianca; le cauline lanceolate (1-3 x 4-7 cm), sessili, semiamplessicauli, auricolate.
Capolini (Ø 15-30 mm) disposti in corimbi irregolari con peduncoli di 1-5 cm; le squame esterne (3-5) dell'involucro fogliacee, larghe (6-12 mm), ± cuoriformi o triangolari-astate, irto-spinescenti ai margini, aculeato-mucronate all'apice, discostate da quelle interne che sono lineari, mucronate, formanti un involucro cilindrico di 4 x 10 mm.
Fiori tutti ligulati, ermafroditi, gialli, venati di porpora di sotto.
Il frutto è una cipsela bruno-giallastra di 2,5-3,5 mm, rugosa, striata trasversalmente, con becco lungo di 3-5 mm, sormontato da un pappo bianco-niveo con peli piumosi.
Numero cromosomico: 2n=10
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Euri-Medit.-Orient. - Dalla Balcania alla Turchia ed Egitto.
Antesi: giugno-ottobre
Habitat: Incolti aridi o umidi, ruderi, terreni disturbati antropizzati, bordi stradali, su substrato calcareo, da 0 a 1300 m s.l.m.
Note di Sistematica: Il genere comprende nella flora italiana due specie. L'altra, Helminthotheca aculeata (vahl) Lack, è una pianta perenne con foglie della rosetta basale subsessili con setole tubercolati molto pungenti, capolini su peduncoli ingrossati e squame interne dell'involucro lunghe il doppio di quelle esterne che sono piccole e ovate.
Le due specie sono state inquadrate in passato nel genere Picris, ma le ricerche recenti hanno dimostrato che si tratta di un genere distinto.
Etimologia: Il nome del genere deriva dal gr. 'hélmins, -inthos', verme, e da 'théke', scatola, con allusione alla forma degli acheni, rugosi trasversalmente, e che somigliano a piccoli vermi.
L'epiteto specifico dal lat. 'echioides', simile a Echium, per la ruvidità della pianta.
Proprietà ed utilizzi: Immagine Specie commestibile
Pianta amara, ma le giovani rosette basali vengono spesso consumate come insalata, sia cruda che cotta, o sott'aceto, per lo più nella varietà subglabra, prima che nascano i fusti e la pianta "tallisca".
[Anja Michelucci,
28/09/2008]
"Helminthotheca echioides (L.) Holub - Aspraggine"
In Acta Plantarum, Forum
Attenzione:
Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.