Pianta odorosa (!). Fusti eretti o ascendenti, ramosi almeno in alto, glabri. Foglie 2-3 pennatosette a contorno lanceolato (1.5 X 3-5 cm), ridotte a lacinie lineari (larghe meno di 0.5 mm). Capolini (diametro 1.5-2 cm) su peduncoli di 2-6 cm, portanti 1-2 brattee lineari; ricettacolo conico, lungo circa il doppio della larghezza, cavo; involucro a coppa molto svasata (diametro 6 mm); fiori ligulati bianchi (2X6 mm), i tubulosi gialli; acheni 1-2 mm, lisci sul dorso, un po' ricurvi e sul lato concavo con 4-5 coste più o meno distinte; fossette assenti; pappo assente o formante una breve coroncina sopra il frutto.
Nota - La denominazione di questa specie deriva dalle sue proprietà di pianta medicinale ed aromatica. Matricaria è collegato a mater e matrix e deriva dall'uso post partum (però più probabilmente si riferisce a Sp. Tanacetum parthenium); è nome di uso medievale. Risale invece al greco classico il nome Chamomilla, che deriva da Chamaemelon e sta ad indicare una pianta bassa (chamai) e con odore di mela (melon). Il nome Chamaemelon si trova già in Plinio, Chamomilla in edizioni di Dioscoride risalenti all'alto Medio Evo.
Usi - Pianta medicinale ancor oggi dì frequente uso familiare (in Italia negli ultimi decenni anche un apprezzato succedaneo del caffé e del the) è dubbio se la Camomilla sia da noi spontanea: probabilmente è stata introdotta dall'Oriente in epoca pre-romana ed è ormai stabilmente naturalizzata (archeofita), però sempre in ambienti creati dall'uomo. È coltivata spesso nei giardini, quasi mai invece su vasta scala; le migliori sorta commerciali sono infatti d'importazione. È una fra le specie più caratteristiche nella vegetazione infestante delle colture di Frumento della Padania.
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