Pianta saprofita afilla interamente bruno-giallastra; rz. diviso in fibre contorte, irregolarmente aggomitolate; fusto eretto, robusto, lucido, completamente avvolto da scaglie rigonfio-amplessicauli, lanceolate (2-3.5 cm). Inflor. 20-30flora, densa o con fiore inferiori più o meno distanziati; brattee lesiniformi, le inferiori di 2-3 cm, le superiori di 1-2 X 5-10 mm; ovario (1 cm) incurvato; tepali esterni ed interni conniventi, ovati, ottusi, circa di uguale lunghezza (5 mm); labello bilobo (3 X 10-12 mm) con lobi divergenti, privo di sperone; fiore giallo-bruni (i tepali di un bruno intenso) debolmente profumati.Nota - «Con il suo aspetto singolare, la colorazione (come un spettro bruno tra le piante verdi sec. Reichenbach) ed il gomitolo formato da numerose fibre radicali carnose ed infeltrite assieme a forma di nido, la Neottia rappresenta indubbiamente una delle più curiose piante della nostra flora, ed anche nell'ambito delle Orchidee, che pure son tanto ricche di aspetti strani» (Ziegenspeck H. in Kirchner, Loew und Schroeter, Lebensgeschichte der Blutenpfl. Mitteleur.). In effetti questa pianta si nutre per via eterotrofa consumando la sostanza organica presente nel suolo come humus o come micelio fungino; questa sostanza viene assorbita attraverso le radici, che tuttavia sono molto brevi. Quando esse hanno esaurito le sostanze nutritive presenti in una certa area, degenerano, mentre una gemma avventizia in posizione subapicale produce un nuovo rizoma dal quale si sviluppa un fusto fiorifero ed una nuova radice che occupa nuove porzioni di terreno più ricche di nutrimento. In questo modo la pianta può occupare sempre nuove zone, dalle quali ricava nutrimento ed espandersi, mentre l'apparato radicale assume il caratteristico aspetto a nido.

Vedi altre piante vicine a Neottia nidus-avis (stesso genere, stessa famiglia o stesso epiteto specifico)

Dove sono state fotografate

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