Pianta annua, erbacea, con fusti eretti, semplici o ramificati, ispidi, solcato-angolosi, fistolosi; alta 30÷150 cm. Le foglie tutte picciolate ed ispide, le inferiori lirato-pennatosette, con 1÷3 paia di segmenti laterali e uno centrale molto più grande, margine irregolarmente dentato; foglie superiori ± intere, lanceolato-allungate, con margine irregolarmente dentellato. I fiori sono riuniti in racemi multiflori, terminali, allungati; pedicelli di 2÷7 mm, corolla gialla di 1 cm di Ø, composta da 4 petali interi disposti a croce ed alterni ai sepali che sono eretto patenti, glabri, di colore verde chiaro. Stami 6, di cui 2 + brevi, tutti con filamenti liberi ed antere oblunghe e biloculari. Ovario biloculare, formato da 2 carpelli saldati ai margini e sormontati da un breve stilo con stimma capitato, bilobo. I frutti sono silique a sezione quadrangolare, glabre, erette, sessili, con valve chigliate, attenuate in rostro breve, con pedicelli fruttiferi appressati all'asse; ogni loculo contiene 3÷5 semi globosi, bruno-nerastri.
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite). Subcosmop. - In quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti: un continente, una zona climatica
Antesi: febbraio÷maggio
Distribuzione in Italia: Specie coltivata e diffusa allo stato spontaneo, anche se non comune, in quasi tutte le regioni.
Habitat: Campi, sentieri, al margine dei corsi d'acqua e negli ambienti ruderali; dal piano sino a circa 1.000 m s.l.m.
Note, possibili confusioni: Brassica nigra è simile a Sinapis arvensis L. subsp. arvensis e Sinapis alba L., dalle quali si distingue per silique glabre con becco breve. Simile è anche Hirschfeldia incana(L.) Lagr.-Foss. subsp. incana - Senape canuta, che si distingue per essere pianta di dimensioni <, irsuta per robuste setole con fusti ramosi; foglie basali a contorno spatolato con 2÷4 brevi segmenti laterali e segmento terminale obovato, cauline ridottissime o subnulle; silique a sezione circolare, nettamente più brevi di B. nigra
Etimologia: Il nome generico da "brassica", nome latino del cavolo descritto da diversi autori, attestato in letteratura a partire da Plauto (III-II sec a.C.). L'origine di questo nome e’ incerta ed e’ stata fatta risalire a voci greche o celtiche, senza prove totalmente convincenti. Diversi testi etimologici fanno riferimento alla parola "Βράσκη", secondo Esichio usata dagli Italici in Magna Grecia per indicare il cavolo. L'epiteto specifico si riferisce al colore dei semi che sono scuri a maturità.
Proprietà ed utilizzi: specie commestibile officinale
Costituenti principali: Il glucoside sinigrina, l'enzima mirosina, oli grassi, proteine, acido fitinico, mucine e sinapina.
Erba dall'odore penetrante, revulsiva, che stimola l'apparato circolatorio e digerente, ma irrita la pelle e le mucose. In dosi elevate è un potente emetico. In cataplasmi e bagni può essere efficace contro reumatismi, dolori muscolari, geloni e infezioni del tratto respiratorio. Anche l'olio essenziale di senape è ottimo per frizioni nel caso di dolori reumatici e nevralgie. I semi polverizzati, possono essere utilizzati come deodorante per lavare le mani, dopo aver maneggiato qualunque sostanza dall'aroma forte e sgradevole. Un pediluvio a base di senape è un tradizionale rimedio per i raffreddori ed il mal di testa. Aggiungere dei semi di senape all'acqua del pediluvio è un buon rimedio per i piedi maleodoranti.
La pianta un tempo si coltivata per i semi che venivano utilizzati per preparare la mostarda. Questa veniva utilizzata in cucina oppure in medicina popolare come rubefacente. I semi uniti al miele, soprattutto nei paesi dell'Europa dell'est, vengono utilizzati contro la tosse. Sempre dai semi è possibile ricavare un olio che è possibile utilizzare nella confezione di saponi, per illuminazione e come lubrificante. le giovani foglie e i fiori danno un sapore piccante alle insalate e possono essere impiegati anche nelle minestre Con i semi macinati si prepara la senape; interi si usano in pietanze al curry.
È pianta mellifera.
È necessario prestare attenzione all'uso della senape direttamente sulla pelle poiché è revulsiva e vescicante.
Curiosità: Sin dall'antichità le specie appartenenti al genere Brassica forniscono aromatizzanti dal sapore penetrante, verdure e sostanze medicinali. In occidente, l'impiego come condimento risale al 400 a. C., mentre in Cina viene utilizzata come erba medicinale a partire dal 659. L'odore penetrante della mostarda si sviluppa quando viene aggiunta acqua fredda ai semi macinati. L'acqua calda o l'aceto inibiscono l'enzima e producono la salsa si senape, comunemente impiegata in campo alimentare. Senape deriva dal greco "sino" che significa offendo e "ops" che significa occhio, perché l'odore acuto dei semi, irrita gli occhi, stimolando le lacrime. Coltivata sin dall'antichità, sembra che i romani usassero molto la senape e che, unendo i semi macinati al mosto bollito, avessero ottenuto la prima mostarda, diffusa poi come condimento intorno al XIII secolo.

[Marinella Zepigi, 08/02/2012]
"Brassica nigra (L.) W.D.J.Koch - Senape nera"
In Acta Plantarum, Forum

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

Vedi altre piante vicine a Brassica nigra (stesso genere, stessa famiglia o stesso epiteto specifico)

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