Descrizione: Pianta suffruticosa rizomatosa, cespugliosa, alta 20-40 cm, densamente bianco-tomentosa per peli spessi e feltrosi, con fusti grossi, prostrato-ascendenti o eretti, semplici o brevemente ramosi, alla base formanti un pulvino lasso.
Foglie alterne, sessili, semiamplessicauli e patenti, a lamina (4-5 x 9-12 mm) oblanceolata, ottusa all'apice, intera o debolmente crenulata ai margini.
Infiorescenza in denso corimbo terminale composto da pochi capolini brevemente peduncolati, piccoli e subglobosi, di circa 10 mm di Ø; involucro embriciato con squame ovate e ottuse, bianco-cotonose, scariose ai margini.
Fiori tutti tubulosi, ermafroditi, di colore giallo-oro, racchiusi dentro l'involucro, con tubo corollino compresso e bialato alla base, persistente attorno alla cipsela.
Ricettacolo munito di pagliette spatolate, cigliate all'apice.
Il frutto è una cipsela (achenio) oblunga e angolosa, sprovvista di pappo, di colore bianco-brunastro.
Numero cromosomico: 2n=18
Habitat: Dune e sabbie marittime (lit.)
Specie xerofila e psammofila, caratteristica dell'associazione pioniera dell'Agropireto mediterraneo (Elymus farctus=Agropyron junceum), in grado di colonizzare le sabbie dei litorali, resistendo alla salsedine. Molto minacciata per lo sfruttamento dei litorali a scopi balneari. Etimologia: Il nome del genere è in onore di Achille, che si suppone avesse usato questa piante durante l’assedio di Troia, per curare le ferite dei suoi soldati. L'epiteto specifico dal lat. 'maritimus, -a, -um', in riferimento all'ambiente di crescita della pianta.

[Anja Michelucci, 27/11/2010]
"Achillea maritima (L.) Ehrend. & Y.P.Guo - Santolina delle spiagge"
In Acta Plantarum, Forum

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